Testo © Loredana Battisti
Famiglia: Amanitaceae Roze.
Genere: Amanita Persoon.
Sottogenere: Amanita Singer.
Sezione: Vaginatae (Fr.) Quélet.
Amanita vaginata (Bulliard) Lamarck 1784.
Il nome vaginata deriva dal latino “vaginatus” = protetto da guaina, dovuto al tipo di volva inguainante.
La Sezione Vaginatae (ex Amanitopsis = Amanite senza anello), è caratterizzata da basidiomi con struttura ifale prevalentemente filamentosa, composti da cellule allungate, cosicché il velo generale o universale che li protegge nel primo stadio di crescita (primordio), rompendosi, persiste quasi integralmente alla base dello stipite sotto forma di volva detta a forma di sacco più o meno inguainante, lasciando sulla superficie del cappello delle placche più o meno grandi. Presentano il margine del cappello nettamente striato “pettinato” ed assenza di velo parziale, in quanto esso si forma solo a livello embrionale per poi dissolversi in fini fioccosità o zebrature che decorano il gambo. Troviamo Amanite tutte commestibili previa cottura in quanto contengono sostanze tossiche (le emolisine) termolabili, che si dissolvono con le temperature di 70-80 °C.
Cappello: di medie dimensioni da 6-10 cm, poco carnoso, fragile, inizialmente campanulato poi spianato, con umbone centrale circondato da una leggera depressione, con margine nettamente striato, colorazione grigio-cenere, con residui o placche più o meno grandi, bianche.
Imenoforo: lamelle poco fitte, libere al gambo, intercalate da lamellule tronche bianche, tagliente intero concolore. Spore in massa bianche.
Gambo: 10-15 x 1-2 cm, cilindrico, slanciato, fistoloso, attenuato all’apice e poco dilatato alla base, ricoperto da fini fioccosità concolori. Anello assente. Volva a sacco ampia, alta e membranosa, inguainante.
Carne: tenera, bianca, immutabile. Odore e sapore non particolari. Non sgradevole.
Reazioni chimiche: spore non amiloidi a contatto con il reagente di Melzer.
Habitat: Ubiquitaria, primavera, estate e inizio autunno, sia in boschi di latifoglia, che in quelli di conifera. Specie abbastanza comune.
Commestibilità: buon commestibile, previa cottura.
Note: specie di facile identificazione per il colore del cappello grigio, con margine nettamente striato, gambo privo di decorazioni, velo generale bianco.
Varietà della specie, basate sul colore del cappello:
Amanita vaginata var. alba (De Seynes) Gillet, identica al typus ma completamente bianca.
Amanita vaginata var. alutaceovergens Contu, ha il cappello bianco poi alutaceo a partire dal centro.
Amanita vaginata for. avellanea Traverso, ha il cappello castano beige.
Amanita vaginata var. argentata Contu, ha il cappello grigio argento.
Amanita vaginata var. plumbea (Schaeffer) Quelet & Bataille, ha il cappello grigio-scuro, grigio-piombo.
Amanita vaginata var. cinerea (De Seynes) Gillet, ha il gambo e le lamelle di colore grigio.
Amanita vaginata var. badia (Schaeffer) Quelet & Bataille, ha il cappello bruno-baio, bruno-castano.
Osservazioni: le striature sul cappello, l’assenza di anello e il gambo mai bulboso sono le caratteristiche principali che la differenziano dalle amanite mortali: Amanita phalloides, Amanita virosa, Amanita verna.
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