Testo © Maria Tullii
Famiglia: Humariaceae Velenovsky, 1934.
Genere: Aleuria Funkel, 1870.
Aleuria aurantia (Persoon : Fries) Fuckel 1870.
Il termine “aurantia” deriva dal latino “malum aurántium” che significa del colore dell’arancia.
Descrizione della Famiglia e del Genere
A questa famiglia appartengono carpofori sessili, che presentano il margine più o meno peloso, sono tutti funghi terricoli; l’imenio ricopre l’apotecio, gli aschi sono opercolati con apice non amiloide.
Al genere Aleuria sono ascritti funghi di piccole e medie dimensioni, con apotecio sessile o con un brevissimo peduncolo, quasi piano o profondamente e irregolar- mente ciatiforme. L’imenoforo è liscio, dal colore vivace che va dal giallo all’ arancio rosato, la superficie esterna è concolore ma più pallida, può essere liscia o pruinosa. Aschi ottosporici non amiloidi, spore ialine, ornatamente.
Descrizione della specie
Apotecio: sessile, da 1 a 8 (10) cm di diametro, a forma di tazza profonda; margine dapprima diritto, poi ± ondulato, a volte piatto, a volte fessurato.
I carpofori si presentano gregari, spesso ammassati gli uni sugli altri, tanto che la forma varia in modo anche notevole per la pressione dei carpofori.
Imenoforo: superficie imeniale arancio vivo, superficie esterna bianco-giallastra, finemente tomentosa. Carne sottile e fragile, biancastra.
Habitat: su terreno nudo, negli spiazzi e lungo i margini dei viottoli, in gruppi numerosi, tarda estate-autunno.
Spore: ellissoidali, 14(17) × 9(11) µm, uniseriate nell’asco, inizialmente lisce e con due guttule, poi ricoperte da un reticolo spesso, che forma due apicoli alle estremità.
Aschi: ottosporici, 12-13 × 200-220 µm, cilindracei, non amiloidi.
Parafisi: sottili, leggermente clavate all’apice, mediamente più lunghe degli aschi, contenenti, nella parte superiore, pigmenti arancio vivo che reagiscono alle sostanze iodate assumendo una colorazione verdastra.
Osservazioni
Si tratta di una specie caratterizzata da: un habitat particolare, cresce infatti su terra nuda, battuta o sentieri sassosi, mai all’interno del bosco.
Di un bel colore arancione vivo nella parte imeniale, mentre la superficie esterna è più pallida e forforacea; peli assenti al margine e nella parte esterna.
Possibili confusioni si possono verificare con apoteci che hanno lo stesso colore , lo stesso habitat e le stesse dimensioni come: Melastiza chateri (W.G. Smith) Boudier, che raggiunge le stesse dimensioni e più o meno lo stesso colore, però ha il margine ricoperto nettamente da peli fitti di colore brunastro.
Alcune specie del genere Scutellinia (Cooke) Lambotte 1887, che però sono carpofori di dimensioni più piccole, ed hanno il margine e la superfie esterna ricoperta da fitti peli lunghi fino a 2 mm.
Sinonimi
Peziza aurantia Pers. 1800 (basionym); Helvella coccinea Bolton 1789; Scodellina aurantiaca (Persoon) S.F. Gray 1821.
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